Proiezione al CSOA Forte Prenestino, Roma. 23 feb, ore 21:30

“EL LABORATORIO, UNA INTIMITÁ PUBBLICA” (SP 2019 73 min)

Nota di contesto

Nel 1996 si sono verificati tre eventi che hanno dato origine all’aggregazione di persone e collettivi che hanno occupato il Laboratorio nell’aprile 1997. Gli sgomberi violenti del Cine Princesa a Barcellona e de La Guindalera a Madrid e l’introduzione del reato di occupazione nel Codice Penale sono stati il contesto politico al quale si è cercato di rispondere con un’occupazione pubblica, alla luce del sole, di un edificio di proprietà pubblica nel centro di Madrid. Pochi mesi prima, la Eskalera Krakola (centro sociale femminista) era stata occupata nello stesso quartiere, Lavapiés, un territorio che a partire dal 1997 sarebbe stato interessato dal primo piano di riqualificazione, piano di alleanza pubblico-privato per la futura gentrificazione del centro città, fino ad allora abitato principalmente da popolazione anziana e comunitá migrante. Questo è il territorio in cui si inserisce e interviene la pratica del Laboratorio.

Nota sull’archivio hacerlaboratorio.net

Il 2017 ha segnato il ventesimo anniversario della prima occupazione (19 aprile 1997) di El Laboratorio, un centro sociale situato nel quartiere di Lavapiés (Madrid) tra il 1997 e il 2003 in tre diverse fasi (ed edifici). Quella esperienza, tuttavia, si é in seguito sviluppata in molteplici direzioni: lotti occupati, nuovi centri sociali, locali e progetti cooperativi, reti territoriali e, soprattutto, pratiche e modi di fare. Una cultura politica della sperimentazione, della molteplicità e diversitá, dell’incrocio di linguaggi, dell’immaginazione, delle pratiche collaborative, e anche del radicamento nel territorio.

A vent’anni da quell’esperienza, e a causa di alcune spinte attuali, ad alcunə di noi è sembrato importante recuperare quella memoria (narrarla e pensarla in prima persona – collettiva ma anche parziale e sempre incompleta-) come parte di un corpo comune di conoscenza e come contributo alle riflessioni e alle domande politiche del nostro presente.

Con questo punto di partenza, è iniziato il lavoro sull’attivazione e il recupero di questa memoria, un lavoro d’archivio sviluppato in tre formati: un archivio web di materiali, un documentario e una serie di incontri e dibattiti.

In tutto questo tempo, le domande che hanno innescato la produzione dell’archivio si sono sovrapposte, a seconda delle esigenze del presente.

La prima domanda che questo archivio ha cercato di esplorare è stata: quali sono le condizioni di possibilità che permettono un cambiamento nella soggettività politica? O, per dirla in altro modo, quali sono le esperienze collettive che danno origine alla politicizzazione, a un cambiamento nella nostra visione di ciò che ci circonda, a influenzarci e a voler intervenire nella nostra realtà?

Teaser: https://archive.org/details/teaser_Laboratorio_ITA

Nota sul Documentario

Questo documentario raccoglie alcune testimonianze e riflessioni sulla dimensione micropolitica nella riproduzione della vita collettiva.

I centri sociali sono stati tradizionalmente spazi di incontro e di cooperazione che permettono, senza nessuna garanzia di riuscita, questo passaggio dall’individualità all fare e sentire collettivo, ma quali sono i problemi legati alla presa in carico collettiva del mondo che abitiamo?

Nel corso del tempo, questo archivio si è confrontato con nuove domande, sulla funzione dei Centri sociali in tempi di crisi e isolamento, sulla funzione della memoria e sulle condizioni per farla emergere, o sulla trasmissione dell’esperienza in territori che sono cambiati radicalmente.

Tracciare una genealogia serve a capire o aiutare a pensare il presente. Il compito di narrare la propria storia continua a essere una pratica fondamentale nella costruzione di una narrativa di resistenza alla logica neoliberista. Continuare a sostenere le possibilità di immaginare la vita in comune, quella è la funzione della memoria colletiva.

Questo documentario è quindi un pezzo di un archivio vivo, che muta a ogni attivazione e la cui esistenza è data dal fatto che viene usato e discusso. La memoria come strumento del presente.

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